Trader's Life
In trading as in investing there are no certainties: differences, approaches and reflections on this work so complex and fascinating
Ideas that are divisive spread more than those on which everyone agrees. The history of finance is often portrayed as black or white, good or bad, bulls versus bears. But it is not at all. This creates two sides that continually challenge each other, sparking outrage from trend-followers who are gaining from the uptrend (are they really gaining?) and dismay from the bearish ones who are waiting for a fall that does not come. What is true behind these trends? Let's dig in.
Bull market is technically identified as a 20% rise from the lows. This type of classification is totally arbitrary even if universally recognized. Same and opposite is true for bear markets. Bull markets last on average much longer than bear markets (about 3.5 times longer), while declines are more violent and steep. The upturns are often driven by a strongly negative consensus on the cycle, with very unbalanced price-to-earnings ratios such as the current ones (about +20 times). Usually, healthy bullish markets start with lower multiples, with earnings coming out of a phase of declines, with central banks busy cutting rates at a rapid pace. The rhetoric that «this time is different» is what is driving this bullishness based on expectations, discounts, and hypothetical better conditions at the end of the cycle. Truth is that at this stage of the market (mid-year), it is very complicated to anticipate or predict the next move in an environment of high rates around the world.
While many are complaining or making excuses for their actions, ALL are unintentionally fueling the division into sides, forgetting what real reason they are all in the same place is: to make money. There are times to make money. Instead of listening to the tremendous noise we are forced to observe every day on social media, it would be enough to analyze data and remember that «history repeats itself». I will repost a prediction by Carl Sagan, in an interview he gave in 1995. In this case he was talking about what a future American society might look like. Pay attention to the words used:
"I have a presentiment of an America in my children's or grandchildren's time-when the United States will be a service and information economy; when almost all key manufacturing industries will have been transferred to other countries; when the awesome technological powers will be in the hands of a very few, and no one representing the public interest will be able to understand the issues; when the people have lost the ability to set their own agendas or to knowingly question those in authority; when clutching our crystals and nervously consulting our horoscopes, our critical faculties are in decline, unable to distinguish between what makes us feel good and what is true, we slip, almost without realizing it, back into superstition and darkness. The dumbing down of America is most evident in the slow decay of substantive content in the hugely influential media, in 30-second sound bites (now reduced to 10 seconds or less), in programming of the lowest common denominator, in credulous presentations of pseudoscience and superstition, but most of all in a kind of celebration of ignorance."
Le idee che dividono si diffondono più di quelle su cui tutti sono d'accordo. Spesso la storia della finanza viene descritta come bianco o nero, buoni o cattivi, tori contro orsi. Ma non lo è affatto. Questo crea due schieramenti che si sfidano continuamente, suscitando indignazione da parte dei trend-followers che stanno guadagnando dal rialzo (stanno davvero guadagnando?) e sgomento dai ribassisti che attendono una caduta che non arriva. Cosa c’è di vero dietro questi orientamenti? Analizziamo i dati.
Il bull market tecnicamente viene identificato in un rialzo del 20% dai minimi. Questo tipo di classificazione è totalmente arbitraria anche se universalmente riconosciuta. Stesso discorso analogo e contrario per i mercati orso. I mercati toro durano mediamente molto di quelli orso (circa 3,5 volte in più), mentre i ribassi sono più violenti e ripidi. I rialzi spesso sono guidati da un consenso fortemente negativo sul ciclo, con un rapporto prezzo/utili molto sbilanciato come quelli attuali (circa +20 volte). Solitamente, mercati rialzisti sani partono con multipli più bassi, con utili che escono da una fase di cali, con banche centrali impegnate a tagliare tassi a ritmo serrato. La retorica che «questa volta è differente» è quello che sta trainando questo rialzo basato su aspettative, sconti e condizioni migliori ipotetiche alla fine del ciclo. La verità è che in questa fase di mercato (metà anno), è molto complicato anticipare o prevedere la prossima mossa in un ambiente di tassi alti in tutto il mondo.
Mentre molti si lamentano o cercano scuse per le loro azioni, TUTTI stanno alimentando involontariamente la divisione in schieramenti, dimenticando qual è il vero motivo per cui sono tutti nello stesso luogo: guadagnare. Ci sono periodi in cui fare soldi. Anziché dar retta a quel tremendo rumore che siamo costretti ad osservare ogni giorno sui social media, basterebbe analizzare i dati e ricordarsi che “la storia si ripete”. Vi ripropongo una previsione di Carl Sagan, in un intervista rilasciata nel 1995. In questo caso si stava parlando di come potrebbe essere una futura società americana. Fate attenzione alle parole utilizzate:
“Ho il presentimento di un'America ai tempi dei miei figli o dei miei nipoti - quando gli Stati Uniti saranno un'economia di servizi e di informazione; quando quasi tutte le industrie manifatturiere chiave saranno state trasferite in altri paesi; quando gli impressionanti poteri tecnologici saranno nelle mani di pochissimi, e nessuno che rappresenti l'interesse pubblico sarà in grado di comprendere le questioni; quando il popolo ha perso la capacità di stabilire i propri programmi o di mettere in discussione con cognizione di causa chi detiene l'autorità; quando stringendo i nostri cristalli e consultando nervosamente i nostri oroscopi, le nostre facoltà critiche sono in declino, incapaci di distinguere tra ciò che ci fa stare bene e ciò che è vero, scivoliamo, quasi senza accorgercene, di nuovo nella superstizione e nell'oscurità. L'istupidimento dell'America è più evidente nella lenta decadenza dei contenuti sostanziali nei media, che hanno un'enorme influenza, nei sound bites di 30 secondi (ora ridotti a 10 secondi o meno), nella programmazione del minimo comune denominatore, nelle presentazioni credulone di pseudoscienze e superstizioni, ma soprattutto in una sorta di celebrazione dell'ignoranza.”