7 Explanatory Charts
German and Eurozone economies, on the eve of the first expected rate cut by ECB
Chart #1
German economy left behind period of stagnation in the Q1 ‘24. The return to growth benefited from downward revision of Q4 GDP: growth was 0.2% QoQ, compared with -0.5% QoQ, revised downward from 2023. On a YoY basis, German economy fell another 0.2%. Signs of weakness in inflation or is this just the beginning of a stagnant phase for the economy?
Grafico #1
L'economia tedesca si è lasciata alle spalle il periodo di stagnazione nel primo trimestre dell'anno. Il ritorno alla crescita ha beneficiato della revisione al ribasso del PIL del quarto trimestre: la crescita del PIL è stata dello 0,2% su base trimestrale, rispetto al -0,5% trimestre su trimestre, rivisto al ribasso rispetto al 2023. Su base annua, l'economia tedesca è scesa ancora dello 0,2%. Segnali di debolezza dell’inflazione o è solo l’inizio una fase di stagnazione per l’economia?
Chart #2
Just to put the incredible and crazy run of AI stocks into perspective: NVIDIA stock took advantage of this to outperform the entire German stock market capitalization.
Grafico #2
Solo per mettere nella giusta prospettiva l'incredibile e folle corsa dei titoli dell'Intelligenza Artificiale: il titolo NVIDIA ne ha approfittato per superare l’intera capitalizzazione del mercato azionario tedesco.
Chart #3
Optimism about German economy was now a mirage in recent times. In recent weeks something seems to be changing, but perhaps it is not yet enough. Cycle has started to turn for the better, however before we get too excited, economy has not yet returned to the levels of early 2022. In fact, German GDP growth has been zig-zag mode around zero since Russian invasion of Ukraine. This highlights a major issue has been totally snubbed by German DAX Index. Although the old economy has been thriving again, with Rheinmetall on the shields, ballast of conflict in the heart of Europe is still a virus slowing the resumption of full economic activity.
Grafico #3
L’ottimismo sull’economia tedesca era ormai un miraggio negli ultimi tempi. Nelle ultime settimane qualcosa sembra cambiare, ma forse non è ancora abbastanza. Il ciclo ha iniziato a girare in meglio, tuttavia prima di entusiasmarsi troppo, l'economia non è ancora tornata ai livelli di inizio 2022. In effetti, la crescita del PIL tedesco si aggira a zig zag intorno allo zero dall'invasione russa dell'Ucraina. Questo pone in risalto un grosso problema che è stato snobbato totalmente dall’Indice tedesco DAX. Sebbene l’old economy ha ripreso a prosperare, con Rheinmetall sugli scudi, la zavorra del conflitto nel cuore dell’Europa è ancora un virus che rallenta la ripresa della piena attività economica.
Chart #4
On the inflationary side, however, there is some news on the subject. Flash estimate of German data for May shows overall inflation stood at 2.4% YoY, up from 2.2% in April but still below February's 2.5%. European inflation stood at 2.8% YoY from 2.4% in April. The rise in overall inflation was triggered mainly by the rise in the cost of services; tightness of inflation in the Eurozone as a whole is a worrying figure when viewed in perspective and shows that it is still sticky. A bad signal for central bankers and those who are betting on the long end of the curve.
Grafico #4
Dal versante inflazionistico invece, ci sono delle novità in merito. La stima flash dei dati tedeschi di Maggio mostra che l'inflazione complessiva si è attestata al 2,4% su base annua, in aumento rispetto al 2,2% di Aprile ma ancora al di sotto del 2,5% di Febbraio. L'inflazione Europea si è attestata al 2,8% anno su anno dal 2,4% di Aprile. L'aumento dell'inflazione complessiva è stata innescata principalmente dall'aumento del costo dei servizi; la tenuta dell'inflazione nell'intera zona Euro è un dato preoccupante se visto in prospettiva e dimostra di essere ancora appiccicosa. Un brutto segnale per i banchieri centrali e per coloro che stanno scommettendo sulla parte lunga della curva.
Chart #5
The higher wage increases and lower energy costs, paradoxically aggravated the situation in Germany: statistical office reported the highest increase in real wages since 2008, with a 3.8% YoY increase in the Q1. Resilience of inflation is also reflected in firms' sales price expectations, which in the manufacturing sector stabilized slightly below historical averages and, in the services sector, significantly above. The IFO index also, Germany's most important leading indicator, recently showed that the cyclical bottom will not automatically be followed by a strong recovery.
Grafico #5
Il più alto aumento dei salari e la diminuzione dei costi dell’energia, ha aggravato, paradossalmente la situazione in Germania: l'istituto statistico ha registrato il più alto aumento dei salari reali dal 2008, con un incremento del 3,8% su base annua nel primo trimestre. La tenuta dell'inflazione si riflette anche nelle aspettative dei prezzi di vendita delle imprese, che nel settore manifatturiero si sono stabilizzate leggermente al di sotto delle medie storiche e, nel settore dei servizi, nettamente al di sopra. L'indice IFO inoltre, il più importante indicatore anticipatore della Germania, ha di recente mostrato che il fondo ciclico non sarà automaticamente seguito da una forte ripresa.
Chart #6
The rise in German inflation emphasizes how difficult it is for the European Central Bank to make the final yardstick to bring inflation back to 2 percent in a sustainable way. The debate at the ECB seems almost to have shifted to what will happen after the June cut. In the past, rate-cutting cycles have been triggered mainly by a recession or crisis. Fortunately, none of these are currently threatening the Eurozone economy. As a result, there is no pressing need to cut rates or engage in a longer series of rate cuts. On the contrary, the European Central Bank will cut rates not so much because it has to, but simply because it can.
Grafico #6
L'aumento dell'inflazione tedesca pone l’accento su quanto sia difficile per la Banca Centrale Europea compiere l’ultimo metro per riportare l'inflazione al 2% in modo sostenibile. Il dibattito in seno alla BCE sembra quasi essersi spostato su cosa accadrà dopo il taglio di Giugno. In passato, i cicli di taglio dei tassi sono stati innescati principalmente da una recessione o da una crisi. Fortunatamente, al momento nessuna di queste minaccia l'economia dell'Eurozona. Di conseguenza, non vi è alcuna necessità impellente di tagliare i tassi o di impegnarsi in una serie più lunga di riduzioni dei tassi. Al contrario, la Banca Centrale Europea taglierà i tassi non tanto perché deve, ma semplicemente perché può.
Chart #7
ECB rate cuts will not solve Europe‘s structural issues. Low productivity due to overregulation and lack of innovation is just one of them. Last Friday we also recorded the last useful data before the meeting, namely overall Eurozone inflation. It rose from 2.4 to 2.6% in May, while core inflation rose from 2.7 to 2.9%. Inflation jumped in May, mainly due to an increase in services inflation: effect was seen in many of the larger countries, with Germany, Spain, and France reporting significant increases. This shows that latest efforts to bring inflation back on target are not necessarily easy: with the ECB on the eve of a historic rate cut, this increases doubts about the future path of inflation. Although many forward-looking indicators remain favorable, hot labor market, ongoing supply chain disruptions, and recovery in purchasing power will make for an interesting debate in the ECB Governing Council, which will decide the path of monetary policy from here on out. June 6, 2024 will be an important date for the economy and for the future of the markets, stay alert.
Grafico #7
I tagli dei tassi della BCE non risolveranno i problemi strutturali dell'Europa. La bassa produttività dovuta all'eccesso di regolamentazione e alla mancanza di innovazione è solo uno di questi. Venerdì scorso abbiamo registrato anche l’ultimo dato utile prima della riunione, ovvero l’inflazione complessiva dell’Eurozona. Essa è salita dal 2,4 al 2,6% a Maggio, mentre l'inflazione di fondo è passata dal 2,7 al 2,9%. L'inflazione è balzata a Maggio, soprattutto grazie all'aumento dell'inflazione dei servizi: l'effetto è stato riscontrato in molti dei paesi più grandi, con Germania (vedi sopra, ndr), Spagna e Francia che hanno registrato aumenti significativi. Questo dimostra che gli ultimi sforzi per riportare l'inflazione all'obiettivo non sono necessariamente facili: con la Banca Centrale Europea alla vigilia di un taglio storico dei tassi, ciò aumenta i dubbi sul futuro percorso dell'inflazione. Sebbene molti indicatori prospettici rimangano favorevoli, il mercato del lavoro caldo, le continue perturbazioni della catena di approvvigionamento e la ripresa del potere d'acquisto renderanno interessante il dibattito in seno al Consiglio direttivo della BCE, che deciderà il percorso della politica monetaria da qui in avanti. Il 6 Giugno 2024 sarà una data importante per l’economia e per il futuro dei mercati, rimanete vigili.
Very interesting charts. Tomorrow is a very important day for European markets and consequently for the Dax. Will see Lagarde if she is good in the press conference...rate cut is priced in but markets are looking ahead and words matter.